Liberti nello studio lavora alla tela “Epopea del Don Chisciotte”, 2000.

Tela del ciclo "Don Chisciotte", 1999 - 2001

Copertina e frontespizio del libro "L'ingegnoso gentiluomo Don Chisciotte della Mancia", 2000

Liberti davanti Palazzo S.Giorgio durante la personale, 2006.


Liberti nello studio, 2009.

Gli anni del Don Chisciotte.

In seguito all fondazione del gruppo Campoaperto, si susseguono mostre personali e collettive che vedono la stretta collaborazione di un folto numero di artisti, da Walter Di Giusto a Gigi degli Abbati, a Sergio Palladini.

In questo stimolante contesto, va concretizzandosi in una manifestazione la fitta frequentazione dei pittori con gli amici poeti:

“Fogli diVersi” è il titolo della estrosa e coinvolgente composizione definita neo-libro o Antilibro, pubblicata recentemente dall'editore Pirella. Nel testo documento viene presentata una raccolta di venticinque poesie scritte da L.Caprile, V.Faggi, S. Riolfo Marengo, A.Sansa, G.Zavanone. Le rime di costoro sono state simbolicamente e suggestivamente rivisitate in altrettante tavole illustrate, riproduzioni dei dipinti originali di cinque pittori. L’opera, singolare, intrigante, provocatoria è introdotta con una presentazione critica e ideale di Milena Milani e da una lucida nota tecnica di Francesco Pirella…
(g.c.s.-Corriere Mercantile, Taccuino; 8 dicembre 2001).

Presentata alla Biblioteca Universitaria, Facoltà di Lettere a Genova; al Palazzo Ducale, Spazio Liguria; al Centro d’Arte e cultura Romeo Drago, Murialdo (SV); al Chiostro di S.Caterina, Finalborgo (SV); Sala Mostre, Biblioteca Berio, Genova.

Ma il fascino della letteratura, non solo poetica, aveva già contaminato la pittura di Liberti in tante occasioni.
Nel 1999 aveva avuto inizio un nuovo ciclo pittorico ispirato dalla lettura del Don Chisciotte della Mancia: per Liberti è una rivelazione, che segna uno dei momenti di maggiore "liberazione" (nel cromatismo ma soprattutto nel segno) della pittura di Liberti.

(...) Liberti non descrive, interpreta climi, emozioni di luci improvvise di oscurità incombenti, avvolgenti. I toni caldi giocati sul giallo e ambrato e sul verde scuro e i profili appena accennati dal percorso del pennello permettono ogni fuga e ogni evanescenza d'immagine: si va dalle fantasiose elucubrazioni del protagonista alle improvvise visioni di fanciulle conturbanti, agli strazi di tenzoni vere o presunte nell'incerto procedere delle ombre o nel dubbio proposito dei protagonisti.
(...) egli si è spogliato di certi dettagli della figurazione per privilegiare l'atmosfera, evitando richiami iconografici di maniera

(Luciano Caprile)

Non a caso il ciclo del Don Chisciotte non si compone solo di ampie tele progettate, ma soprattutto di almeno una cinquantina di opere di piccola dimensione, dipinte quasi con furore da Liberti nel corso di pochi anni, che nell'insieme ben restituiscono l'affresco visionario dell'opera di Cervantes, ma soprattutto l'atto liberatorio del pittore nei confronti della propria stessa tecnica, strumento duttile ma spesso imprigionante.

Nell’ambito delle manifestazioni del quattrocentesimo anniversario della pubblicazione dell’opera di Cervantes , oltre alle personali e alle rassegne a cui è invitato a partecipare, Liberti dona un’opera grafica, Sempre la rosa, sempre, alla Fundacion F. Garcia Lorca di Madrid; altre tre opere , di cui Omaggio al Biscaglino, entrano a far parte delle collezioni del Museo delle Generazioni di Pieve di Cento (BO).

Pubblica e presenta il catalogo L’ingegnoso Gentiluomo Don Chisciotte della Mancia, con commento del prof. G.Morelli, ordinario e direttore del Dipartimento di Lingue e di Letterature spagnola e neolatine all’Università di Bergamo, e testo critico di L.Caprile (2001, Ateneo Ed.) e Don Chisciotte, suppongo. Sei poeti dedicano una poesia a sei grafiche di Liberti ispirate all’opera di Cervantes (Ateneo Ed.2005).

Conclude il ciclo con le personali “Don Chisciotte e i suoi Fantasmi”, all’Associazione Culturale Satura, a cura di L.Caprile e "Don Chisciotte, suppongo" al Palazzo S. Giorgio, con la partecipazione di Guido Zavanone e curata da Piero Guella.

Ultime partecipazioni, Sedici artisti per Virginia Sancta, Museo Diocesano, Genova(2005); Il bosco del mito, Magazzini Lisabetta Salviati, Migliarino Pisano (2006); Amici Pittori, Alliance Française Galliera De Genes, Genova (2006). Bruno Liberti e i suoi compagni di viaggio, un maestro, quattro pittori alla sua scuola. Testo di Vico Faggi, Genova 2007.