da Sicheiros, acrilico su tela, 1973

Rinaldo Rotta, Vico Faggi, Bruno Liberti, 1976

Cartolina autografa di Vico Faggi, 1975.

Schema degli spazi e misure della tela per "Abbadon", 1979

Studio per Abbadon, 1979

Copertina della rivista culturale Resine, disegno a china, 1980.

Giorgio Upilio e Bruno Liberti nella stamperia a Milano, 1986.

Riolfo Marengo, Liberti, Caprile durante la presentazione a Villa Croce, 1987.

Frontespizio del catalogo "Amici pittori", 1988.

Giuseppe Marcenaro e Bruno Liberti, 1988.

Lo studio del pittore, 2000.
Sanguigna da Renbrandt(???), autoritratto con Rotta, Faggi, Marcenaro, Caprile

Liberti con Dario Ferin e Federica Galli al Doge, 1993.

La maturità: gli incontri, i movimenti.

E’ un pittore figurativo che si misura con gli ardui problemi della rappresentazione del corpo umano, problemi di struttura, di colore di immagine. Nell’ultima fase Liberti si è cimentato, con successo, anche col paesaggio, ma la sua inclinazione resta quella per la figura.

Così Vico Faggi presentava l’autore del quadro da raccontare nella trasmissione radiofonica del 1983, conosciuti dieci anni prima nella mostra personale nella Galleria di Genova si scambieranno vicendevolmente pareri, progetti, in un continuo dialogo fra pittura, poesia e parola.

Negli anni ’70 Liberti inizia una proficua frequentazione con il pittore Luigi Maria Rigon, suo ex insegnante all’Istituto Calassanzio poi collega nella scuola Statale, testimone di nozze nel ‘66 e rincontrato, collega, al Liceo come insegnante di disegno e storia dell’arte. Nella collaborazione si scambiano esperienze tecniche, l’uso di colori acrilici e alternativi, sperimentano la stampa-acquatinta-acquaforte.
Entrambi giungono anche alla forma astratta, poi attraverso la trascrizione di quadri classici, elaborano progetti e giungono a fondare il Movimento ICON. Liberti coinvolge Faggi per formulare il “documento”, Rigon coinvolge Rinaldo Rotta come Galleria ospitante la mostra.

Si susseguono grandi entusiasmi, cambiamenti, maturazione ma anche contestazione, rivoluzione culturale, violenza e “delusioni storiche o, per lo meno stati di grande confusione, durante i pesanti anni ’70…”(Liberti, Professione Artista 1997).

Nasce così la performance "Abbadon"(dall’Apocalisse di Giovanni) alla Galleria Rotta di Genova.

…i due pittori stanno realizzando in Galleria una grande tela (tre metri e mezzo per due) intitolata ad Abbadon, l’angelo sterminatore dell’Apocalisse. L’interesse dell’esperienza, prima in Italia, è nella costruzione a quattro mani; ma soprattutto nella novità di un’opera impegnativa che nasce davanti al pubblico, sotto gli occhi dei visitatori (2 giugno 1979 Secolo XIX –G.Arato). …Dalla bianca superficie a un’icone colma di suggestioni il trapasso rappresentativo e significativo s’è realizzato per successive modificazioni alla presenza attenta di un pubblico sempre più folto che ha seguito giorno per giorno e con molto interesse l’operatività fisica e mentale dei due artisti.(13 giugno-Il Lavoro-G.Beringheli)

…ancora,ad opera conclusa,il 14 giugno su Il Lavoro, in "Servizi e inchieste" Luciano Caprile, compagno di scuola elementare di Liberti e ormai affermato giornalista e critico d’arte, scriveva un approfondito e lungimirante articolo intitolato “Tempo di Apocalisse”: …Mai come oggi l’umanità sta accorgendosi di come sia diventato difficile l’equilibrio o più esattamente la convivenza tra uomo e macchina, tra scienziato e robot…. L’uomo può trovarsi disarmato e impotente nei confronti della sua creatura che improvvisamente lo tradisce. D’altra parte ormai si vive un’esistenza a tal punto dipendente dal meccanismo più esasperato da esserne diventati schiavi…

Ad ogni modo l’interesse per l’Apocalisse non tende per ora ad affievolirsi, almeno a Genova:

Ieri sera alle ore 21, ad opera finita, Abbadon, alcuni fra i più famosi poeti concittadini, presentati da Vico Faggi, hanno letto versi suggeriti dall’argomento, davanti ad un folto pubblico. Come dire che l’Apocalisse, nata dentro di noi, continua.

La manifestazione è conclusa, gli anni ’70 si allontanano, ma il contatto con Luciano Caprile diventa costante come quello con Vico Faggi.

Gli anni ’80 sono altrettanto intensi e significativi. Nel 1980 il Comune di Sestri Levante patrocina la sua personale e la rivista "Resine" pubblica i "Disegni sul Potere". Nel 1982 Liberti partecipa, presso il Liceo artistico Nicolò Barbino alla manifestazione ‘Dal dopoguerra al 1960. Docenti e allievi.’

Vico Faggi gli dedica la composizione poetica "Ad una tavola di Liberti", in occasione della Mostra antologica al Centro Le Prigioni ed inserita su “Questarte”-settembre/dicembre 1984.

Anche con Luciano Caprile, che nel frattempo ha presentato la sua personale a Trieste (’83) e alla Galleria Rotta (’85), porta avanti una serie di manifestazioni e incontri culturali con i maggiori artisti, scrittori, poeti e critici Liguri alla Galleria San Benigno di Genova: Aria di Liguria (’82), Il quadro e i suoi progetti (’84), Disegni a confronto – Classico, e moderni (’87).

L’esperienza dell’incisione iniziata molti anni prima con attrezzatura artigianale e come studio di antiche tecniche, ha continuato ad appassionare Liberti tanto da raggiungere ottimi risultati sia nella tecnica grafica che di stampa: elabora alcune “cartelle” per dar forma a poesie a lui dedicate e presentate a iniziative culturali; fino ad avvalersi dell’opera di stampa di Giorgio Upilio a Milano.

Al Museo D’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova, si realizza… un interessante incontro artistico-culturale promosso nei saloni di Villa Croce dalla Direzione della ICS Teleinformatica e che ha avuto proprio in Bruno Liberti uno dei protagonisti: egli, infatti, ha presentato la propria attività di grafico e di incisore, mentre il commediografo Vico Faggi ha recato il suo contributo come poeta …Questo apparentemente inusuale binomio fra cultura e informatica ha avuto lo scopo di costituire un ideale “anello di congiunzione fra due realtà che vedono protagonista l’uomo del nostro tempo nel progresso razionale e nel sentimento, fino al punto di individuare e sottolineare i valori senza tempo dell’uomo: l’arte, la cultura, l’emozione”…
(Il Progresso. Luglio 1987. G.Parodi.)

In questa occasione incontra di persona Silvio Riolfo Marengo col quale si instaura subito un rapporto, non solo di conoscenza ma di amicizia. Poeta e critico d’arte, ligure di nascita, milanese di adozione dal 1976, ha mantenuto un forte legame di interessi ed affetti a Genova e per questo in stretto contatto con tutta la cultura.

Gli anni ’80 si concludono con la partecipazione di Liberti nel’88 alla Mostra di opere di grande formato al Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano (Modena), diretta e presentata da Mario de Micheli, offerta a Vico Faggi per “Amici Pittori: dialogo di un Poeta, con gli amici pittori” (Carrà,Moranti, Greco, Covili, Nobile).

L’anno dopo al Teatro Comunale dell’Opera di Genova, presentato da Giuseppe Marcenaro, offre una rassegna di cartoni teatrali dedicati al soprano Luciana Serra, alla Galleria Cartesius di Trieste partecipa a Lugliograficaottantanove e alla Mostra itinerante Contemporary painters from Liguria presso L’Istit. Italiano di Cultura di San Francisco (U.S.A.).

Sono anni fecondi e laboriosi, anche nella scuola dove ha una cattedra definitiva e un ambiente favorevole, propone ed attua percorsi didattici alternativi allestendo un laboratorio di pittura, grafica e in particolare di “acquaforte”; i risultati sono ottimi e stimolanti.

Il suo nuovo studio diventa punto di incontro con gli amici e scuola per allievi del Liceo artistico o dell’Accademia, si incrociano personaggi di lontana frequentazione e nuove conoscenze. Sono infatti di questi anni e quelli a venire i ritratti di Vico Faggi, di Caprile, della cantante lirica L. Serra, di musicisti del Teatro e del Conservatorio, di R. Rotta, G. Marcenaro, S.Riolfo Marengo, di collezionisti, giornalisti e poeti.

Infatti, è presente alla rassegna “Ritratto” alla galleria Ellequadro di Genova per iniziativa dell’associazione Ligure delle Gallerie d’Arte contemporanea nel ‘90 e nel 2004 con una personale di Ritratti presentati da S. Riolfo Marengo e L. Caprile, alla Galleria ArtClub Il Doge.

Negli anni ’90 si susseguono alle mostre personali, partecipazioni a collettive e a manifestazioni sia a carattere sociale che benefico: al Palazzo san Giorgio (90) e al Palazzo Doria Spinola, Artisti per il Centro Storico (91); al Clit Italimpianti, “tre pittori, due generazioni” (92); alla Fiera del Mare, “Autostory”; al Centro Taralli, “31 pittori per Genova”; al Centro La Maddalena, “Genova 92”; al Lloyd Italico Assicurazioni “ Arte da Arte: omaggio di artisti liguri contemporanei ad artisti liguri del passato” a cura di G. Costa (93).

Nel ’94 alla Galleria Groppallo, “Naturae. La bellezza inanimata” con poesie di V. Faggi; nel vecchio Castello di Rapallo, “Quattro artisti. Incontri, analogie, nuovi percorsi”; al Centro Buranello, “Carte segrete”, nove artisti presentati da Virgilio Zanolla; Associazione Culturale Satura, “La città dello spirito”, due pittori presentati da L. Caprile. “Colori e immagini: sei pittori per Serra Riccò”; Art Club Il Doge, “Donna, fascino e seduzione” (‘96). Palazzo della Commenda, “Presenze magiche in Liguria” (’97).

Dopo la personale al Palazzo Robellini di Acqui Terme con la presentazione a catalogo “Le seduzioni del potere” di L. Caprile, viene coinvolto nell’indagine Sociologica all’Università di Urbino dall’amico Romolo Calciati.

Qual è il ruolo degli artisti nella società contemporanea? Gli artisti esercitano una qualche influenza sulla società? Si possono rintracciare delle costanti nell’attività degli artisti di ieri e di oggi? Quali concezioni hanno gli artisti contemporanei dell’arte, del bello e della creatività? In che misura il mercato influenza gli artisti? Che rapporti intercorrono fra gli artisti e i critici, i galleristi e,più in generale, le varie istituzioni del mondo dell’arte?
…sono stati analizzati i dati emersi da un questionario distribuito su un campione di artisti italiani che gli autori hanno elaborato sulla base del quadro teorico offerto da vari modelli e teorie, fra cui la Teoria dell’Artificiale e la Cibernetica applicata all’Estetica.

(Professione Artista, un’indagine sociologica sulla creatività in pittura; a cura di Daniela Bertasio.CLUEB- D.Bertasio è ricercatrice e docente di Sociologia dell’arte e della letteratura presso la facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino)

Liberti partecipa alla mostra URBS ARTIS ’97 che si svolge parallelamente al convegno Arte, Cultura e società alla Facoltà di Sociologia all’Università di Urbino, come artista e come autore del Commento inserito nel testo.

Nello stesso anno, dopo vari incontri e scambi epistolari con Vico Faggi e altri artisti, fonda Campoaperto. Il gruppo inizia la prima collaborazione al Museo Martini a Vado Ligure (SA) in omaggio al grande scultore scomparso. La mostra si sposta successivamente al Palazzo Robellini di Acqui Terme (AL. ‘98) , al Palazzo Patrizi a Siena (’99) e al Palazzo Civico Comune di Nervi a Genova (2001).